APPROFONDIMENTI TEMATICI / GROTTE E IPOGEI COME LUOGHI INIZIATICI E SIMBOLICI / SIMBOLI ASTROLOGICI, MAGICO-ALCHEMICI E TRASMUTATIVI NEI PERCORSI RUPESTRI
Simboli astrologici, magico-alchemici e trasmutativi / Le dieci stazioni solari nella Madonna del Gonfalone
Si tratta, con ogni probabilità, di un luogo sacro di origine pre-cristiana, probabilmente destinato a culti ctoni del sacro femminino, come suggerisce la leggenda della sua “riscoperta” da una parte di fanciulla muta che, giungendovi, avrebbe ricominciato a parlare e che - alla sua morte – sarebbe stata trasformata in lucertola per potervi rimanere come custode. Utilizzato prima come laura basiliana e poi grancia benedettina, questa chiesa rupestre ha una struttura del tutto insolita, presentandosi in modo molto simile ai criptoportici pagani, con pianta centrale, due ingressi, diciannove colonne e dieci aperture sul soffitto un tempo interamente stellato, che ricevono il sole in diversi periodi dell'anno, tanto da trasformare la chiesa in una immensa meridiana.
Il tutto ruota intorno a un vano centrale quadrato contornato da colonne ottagonali aperto in epoca barocca, dove fu collocata (staccandola dalla roccia) l'icona della Vergine col bambino, con un altare insolitamente orientato a nord-ovest. Alle spalle dell'altare, sul lato nord, sono stati recuperati una serie di affreschi che celebrano il “femminile sacro”: santa Barbara con la Torre, santa Lucia e santa Maria Maddalena col vaso degli unguenti fanno da contorno a una bellissima Dormitio Virginis, con sotto la cruda scena – sullo sfondo di un pavimento a scacchiera - del “taglio della mano” da parte di un Angelo all'ebreo Ieofonia, simbolo dell'ego indegno di accostarsi al sacro. (Fig. 11)