APPROFONDIMENTI TEMATICI / GROTTE E IPOGEI COME LUOGHI INIZIATICI E SIMBOLICI / ABLUTIO, INCUBATIO E “RITI DI PASSAGGIO”: RETAGGI DI ANTICHI CULTI
Ablutio, incubatio e “riti di passaggio”: retaggi di antichi culti
I templi sotterranei, nelle civiltà antiche, non erano soltanto luoghi di culto o di sepoltura, ma anche di guarigione e rinascita, in cui entrare con il carico dei propri malanni del corpo e dell'anima e uscire rigenerati. Il processo di purificazione poteva avvenire in vari modi: mediante aspersione o immersione in vasche litiche di raccolta delle acque sorgive o piovane filtrate dalla roccia, ritenute sacre per la convinzione della “presenza” del Numen o dell'Angelo (la cosiddetta Ablutio), oppure praticando riti di passaggio consistenti nell'attraversamento di stretti cunicoli naturali o scavati nella roccia, o ancora mediante il cosiddetto “sonno di guarigione”, quando i malati venivano lasciati per tutta la notte all'interno delle cavità ctonie avvolti in pelli di animali o in panni candidi di lana o di lino, in attesa dell'intervento curativo della divinità, o di un sogno che contenesse le istruzioni o le indicazioni simboliche per intraprendere un percorso di risanamento esteriore ed interiore. Quest'ultimo rituale, molto diffuso nell'antichità e attestato da numerose fonti, era chiamato dai romani Incubatio.
Per comprendere tutto questo si deve tener conto che nelle civiltà tradizionali nessuna malattia era ritenuta puramente fisica e tanto meno accidentale, ma tutte rivelavano l'esistenza di una mancanza, o di peccato da emendare attraverso un percorso di purificazione che la malattia stessa era destinata ad agevolare. Questi riti, di chiara origine pagana e spesso preistorica, in molti casi sono sopravvissuti con l'avvento del cristianesimo e hanno continuato a svolgersi nelle medesime cavità ctonie trasformate in cripte o in chiese rupestri.
La Vergine Maria ha preso il posto della Grande Madre terra e delle ninfe pagane delle acque e l'Arcangelo Michele ha sostituito, nel culto e nell'immaginario popolare, il divino guaritore Asclepio, figlio di Apollo, o gli indovini Calcante e Podalirio, venerati sul Gargano, chiaroveggenti interpreti dei sogni di guarigione.