APPROFONDIMENTI TEMATICI / GROTTE E IPOGEI COME LUOGHI INIZIATICI E SIMBOLICI / SIMBOLI ASTROLOGICI, MAGICO-ALCHEMICI E TRASMUTATIVI NEI PERCORSI RUPESTRI

Simboli astrologici, magico-alchemici e trasmutativi

I templi rupestri della Puglia, in quanto luoghi di culto, purificazione e guarigione, contengono una serie spesso vastissima di simboli e segni dipinti, scolpiti o graffiti lasciati non solo dagli artisti e scalpellini che vi hanno lavorato, ma anche dai fedeli che vi sono affluiti in secoli e secoli di frequentazione, a testimonianza sia della loro gratitudine e devozione, che del percorso trasmutativo affrontato durante il pellegrinaggio e all'interno del luogo sacro. Non si tratta soltanto di simboli strettamente cristiani come la palma, la conchiglia, la coppa o la vasta gamma di croci, ma anche di glifi astrologici, magici e alchemici, o immagini tratte da quell'immaginario fantastico medioevale fatto di piante sacre, animali simbolici, mostri, stelle, figure apotropaiche, oltre alle impronte di mani e piedi, come testimonianze di presenza dei pellegrini. Ciò si deve indubbiamente al fatto che molti di questi uomini non erano in grado di scrivere i loro nomi a causa dell'analfabetismo diffuso, ma anche alla convinzione – estremamente radicata nelle culture tradizionali – che il simbolo e il segno fossero assai più evocativi e pregnanti sul piano magico-rituale, rispetto al linguaggio scritto. Anche in Toscana gli antichi popoli etruschi e liguri hanno lasciato ampie testimonianze simboliche all'interno o nei pressi degli antri dedicati al culto o alle sepolture ipogee, al fine di propiziarsi gli dèi e scacciare gli spiriti maligni.


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