Rupestre in puglia

Il patrimonio della Puglia nascosta è stato già indagato durante il precedente Progetto Interregionale di Sviluppo Turistico “Itinerari Interregionali tra siti e villaggi del patrimonio della civiltà rupestre” tra Puglia e Basilicata, due regioni fortemente interessate dal fenomeno del vivere in grotta.

Durante tale analisi sono stati censiti e valorizzati, tramite schede di approfondimento e itinerari interregionali pubblicati sul portale www.viaggiareinpuglia.it, i numerosi siti rupestri che hanno costituito un habitat prima per l’uomo primitivo, in seguito per intere comunità urbane e rurali, in particolare nell’epoca medievale. Da tale indagine è emerso uno straordinario patrimonio sotterraneo composto di grotte preistoriche, suggestive necropoli immerse nella macchia mediterranea, interi villaggi rupestri scavati nella roccia lungo le pareti di lame e gravine, oltre a spettacolari chiese rupestri meravigliosamente affrescate e a santuari ubicati in luoghi impervi e selvaggi.

Il nuovo progetto ha continuato ad indagare tale patrimonio, inserendo nello studio anche le grotte carsiche, gli opifici rupestri, come le botteghe per la lavorazione della ceramica o i numerosi frantoi ipogei diffusi nel Salento, le cave sfruttate dall’uomo scavando la roccia per ricavarne materiale minerario e per l’edilizia, oltre ai siti che si sono resi fruibili rispetto al passato progetto. Sono stati in questo modo individuati nuovi beni che, collegati a quelli identificati nella regione Toscana, hanno permesso di ampliare ed arricchire i tematismi legati al patrimonio sotterraneo delle due regioni.