APPROFONDIMENTI TEMATICI / GROTTE E IPOGEI COME LUOGHI INIZIATICI E SIMBOLICI / ABLUTIO, INCUBATIO E “RITI DI PASSAGGIO”: RETAGGI DI ANTICHI CULTI
Ablutio, incubatio e “riti di passaggio”: retaggi di antichi culti / L'acqua che cura nelle grotte micaelitiche: Putignano, Minervino, Cagnano Varano
Il cosiddetto “cammino dell'Angelo”, percorso di pellegrinaggio medioevale che sia venendo dal Salento che scendendo dall'Abruzzo conduceva allo Speculum garganico, è costellato di grotte sacre, per lo più naturali, dedicate al culto di Michele taumaturgo e Principe delle milizie celesti, che ha sostituito i culti preesistenti, a cui gli stessi antri erano dedicati. Sia la grotta di San Michele Arcangelo a Minervino Murge che quella di San Michele in Monte laureto a Putignano erano, con ogni probabilità, santuari dell'androgina Minerva, dea della Sapienza, armata di tutto punto, dominatrice dei serpenti, mentre la grotta dell'Angelo a Cagnano Varano reca tracce del culto della Grande Madre di origine anatolica (Cibele probabilmente), a cui erano sacri il serpente e il toro.
Nelle grotte di Minervino e di Cagnano Varano, inoltre, sono stati rinvenuti manufatti, oggetti ceramici e altre tracce di frequentazione umana per finalità di culto risalenti al neolitico. In questi antri profondi e pieni di cunicoli, veri e propri accessi agli ìnferi, si celebravano da tempo immemorabile i culti delle acque risanatrici, fatti propri dal cristianesimo. A sinistra dell'ingresso della grotta micaelitica di Minervino (un tempo detta Speculum Sancti Salvatoris), superati due torrioni di pietra (vere e proprie colonne naturali del tempio), una stalagmite chiamata dal popolo “ginocchio di Santa Lucia” funge da acquasantiera, raccogliendo l'acqua filtrata dalla roccia, che veniva usata per aspergersi le mani, il viso e soprattutto gli occhi, al fine di renderli degni di aprirsi alla visione del sacro. (Fig. 9)
Di qui il riferimento alla santa martire che si era cavata gli “occhi vecchi” per poter vedere con “occhi nuovi”. Dopo essere scesi di oltre venti metri e aver pregato davanti all'altare dell'Angelo, i fedeli potevano scendere ancora, dietro il ciborio, fino al fondo dello speco, dove un probabile cunicolo di incubatio è preceduto da un'altra vasca lustrale scavata nella roccia in cui scende tuttora acqua di stillicidio, che viene raccolta come fonte di guarigione. Anche nel lato destro della grotta di Putignano ci sono grandi otri per la raccolta dell'acqua santa che filtra copiosa dalla roccia e sulla sinistra c'è un pozzetto per attingere a una sorgente sotterranea, mentre a Cagnano Varano l'acqua di stillicidio ritenuta miracolosa per la vista (non solo fisica, ma anche interiore) è raccolta da secoli in una conca calcarea dietro l'altare maggiore e una magnifica acquasantiera a base ottagonale di epoca longobarda reca scolpiti, accanto a San Michele, i due animali sacri alla Grande Madre: il serpente e il toro.