APPROFONDIMENTI TEMATICI / STORIA E ARCHEOLOGIA IN PUGLIA E TOSCANA / AGLI ALBORI DELLA STORIA TRA GROTTE E IPOGEI PUGLIESI
Agli albori della storia tra grotte e ipogei pugliesi / Egnazia
Importante città del mondo antico, citata da autori come Plinio, Strabone, Orazio (fig. 8). Il primo insediamento risale all’età del Bronzo, mentre all’VIII sec. a.C. risale la città Messapica, alla quale subentra l’occupazione romana del III sec. a.C. Della fase messapica restano le poderose mura di difesa e le necropoli, composte di tombe decorate. Ricavate nella roccia con taglio regolare, le tombe sono suddivisibili nei tre modelli “a fossa” (anche dette “a pseudosarcofago”), “a semicamera” e “a camera”, in rapporto con il differente prestigio sociale e con il livello di ricchezza dei titolari.
Le tombe a fossa, spesso riunite all'interno di una controfossa comune, imitavano sarcofagi incassati a una maggiore profondità rispetto al piano di calpestio, ed erano tagliate a misura del defunto, per essere coperte da lastroni litici. Le tombe a semicamera, talvolta intonacate e dipinte, erano sepolture familiari di dimensioni piuttosto imponenti, chiuse dall'alto mediante grandi blocchi litici posti di piatto. Spesso si effettuava sul fondo una fossetta per ammucchiarvi i resti ossei delle deposizioni più antiche, creando spazio per gli altri cadaveri. Le tombe a camera erano ipogei sotterranei costituiti da una cella funeraria, un vestibolo a cielo aperto e una scalinata intagliata nel banco tufaceo. Nella maggior parte dei casi le stanze sepolcrali erano intonacate e dipinte sia con motivi generici, sia con figurazioni allusive alle credenze religiose e funerarie della gens, cui il sepolcro apparteneva.
