APPROFONDIMENTI TEMATICI / STORIA E ARCHEOLOGIA IN PUGLIA E TOSCANA / AGLI ALBORI DELLA STORIA TRA GROTTE E IPOGEI PUGLIESI

Agli albori della storia tra grotte e ipogei pugliesi

Nel III millennio a.C., dopo il lungo processo di mutamento dell’epoca Neolitica, termina l'Età della Pietra Nuova e si verifica un nuovo e decisivo passaggio nella storia della civiltà umana. Il termine protostoria deriva dal greco πρῶτος, “primo, iniziale”, e ἱστορία, “storia”; si tratta del periodo in cui un popolo ha cominciato ad utilizzare forme di scrittura, oppure esistono documenti scritti da altri popoli contemporanei o successivi che ne parlano, pertanto si dispone di fonti storiche indirette. La capacità di lavorare i metalli da parte dell’uomo, cioè l’inizio della metallurgia, rappresenta una rivoluzione fondamentale nella storia dell’umanità: per questo tale epoca viene detta anche Età dei Metalli, a sua volta suddivisa in diversi periodi.

Anche in questa fase la Puglia conserva tracce di frequentazione di grotte e ipogei, spesso nelle vicinanze di nuclei proto urbani.

Nell’Età del Ferro la Puglia fu colonizzata dagli Japigi che dettero origine a tre etnie differenti Dauni , Peuceti e Messapi . È documentata l’esistenza prima di villaggi, poi di vere e proprie proto-città e di spazi fortificati, che in caso di necessità accoglievano la popolazione ed il bestiame; gli abitati erano costituiti da capanne su pali, rami e canne compattati da fango argilloso; le necropoli e le pratiche funerarie differivano fra i tre popoli. Legato alle necropoli, e limitato quasi esclusivamente alla parte settentrionale della regione, è l’uso di segnacoli antropomorfi di pietra, le cosiddette Stele Daunie (fig. 6), e un’elevata produzione di manufatti metallici come fibule di bronzo. In quest’epoca, accanto ai più rozzi vasi d’impasto, si produce in tutta la Puglia una pregevole ceramica depurata con decorazione dipinta di stile geometrico.

La popolazione dei Messapi aveva in particolare una lingua propria, che utilizzava un alfabeto di derivazione greca, ma risulta spesso di difficile comprensione. Presso Roca Vecchia, per esempio, la Grotta della Poesia piccola è ricca di iscrizioni messapiche, ma agli studiosi non è stato possibile stabilire in modo definitivo la natura e la funzione del luogo. Il mondo sotterraneo ha avuto un forte legame con l’ambiente, la natura e la sacralità dei culti della morte. Gli antichi culti pagani si svolgevano nel silenzio dei luoghi del sottosuolo, luoghi di passaggio fra terra e cielo. Antica testimonianza di città messapica è Egnazia (Fasano), imponente centro abitato, già prima della conquista romana, che custodisce necropoli, composte di tombe decorate con raffinati affreschi.

Il complesso cimiteriale più importante del Gargano invece è quello della Necropoli La Salata, che si trova a pochi passi dal mare di Vieste. La necropoli presenta tombe daune con ricchi corredi, defunti adagiati in posizione fetale e sepolture cristiane meno ricche di corredi, con i defunti in posizione distesa. Altre importanti necropoli sono presenti a Vico del Gargano, con l’area della Necropoli di Monte Pucci, nascosta dalla fitta vegetazione della macchia mediterranea e a Canosa di Puglia, con le sepolture scavate nel tufo dei cosiddetti “principi dauni”, risalenti al IV-III sec.a.C. e ricche di corredi e reperti assolutamente unici.

Le grotte e gli ipogei, come luoghi sacri, testimoniano il credo, da parte delle culture antiche, in una potenza religiosa legata al culto della Dea Madre e al Culto delle Acque dalle potenti energie. Il Cristianesimo disapprovò i popoli che adoravano le pietre e vista l’impossibilità di distruggere questi riti magici e pagani, esorcizzò le grotte trasformandole in Santuari dedicati alla Madonna o a San Michele, che uccide il diavolo e sconfigge il paganesimo.



Galleria Fotografica