APPROFONDIMENTI TEMATICI / STORIA E ARCHEOLOGIA IN PUGLIA E TOSCANA / CATACOMBE PALEOCRISTIANE DI PUGLIA E TOSCANA

Catacombe paleocristiane di Puglia e Toscana / Le Catacombe

L'etimologia della parola latina "catacumba", si ritiene derivi dalla locuzione greca "κατά κυμβής” che si può tradurre come "sotto le grotte" (fig. 16). Non nacquero per esigenze di difesa dalle persecuzioni, anzi sono state ritrovate anche catacombe pagane e giudaiche. Fu piuttosto l'esigenza di inumare i defunti, secondo la dottrina della risurrezione, a far sì che i cristiani usassero in maniera preponderante le sepolture sotterranee. Scavate nel tufo, roccia facilmente lavorabile, potevano avere più livelli e generalmente erano costituite da lunghe gallerie strette e basse dette ambulacri, fino a 30 metri sotto la superficie, e intercomunicanti ai vari livelli tramite ripidi scalini. Nelle pareti degli ambulacri sono scavate le tombe, dette loculi; questi ultimi erano vere e proprie camere di pietra che accoglievano i corpi avvolti in lenzuoli di lino oppure posti in sarcofagi di pietra. Gli ambulacri potevano essere intervallati con i cubicoli, piccoli ambienti destinati ad ospitare le tombe di una famiglia o associazione, e con le cripte, contenenti solitamente la tomba di un martire. La luce e l'aria filtravano attraverso dei pozzi, chiamati lucernari. La tomba veniva successivamente chiusa con una lastra di marmo o tegole di terracotta, sulle quali veniva inciso il nome del defunto, l'età e la data di morte. Le catacombe più celebri sono quelle cristiane, anche se ne esistono esempi legati ad altre religioni: fenicie, pagane, etrusche ed ebree. Le catacombe sono poste sempre al di fuori della città, in quanto la sepoltura urbana era vietata.

Fig. 16 | Catacombe di Santa Mustiola, Chiusi (Si)