» Ceramica Faentina
È la ceramica tipica della città emiliana di Faenza. Si tratta della cosiddetta maiolica (o “faenza smaltata”), ovvero ceramica dotata di un rivestimento vetroso opacizzato con l’ossido di stagno. L’arte ceramica faentina si afferma nel Medioevo e raggiunge l’apice del successo nel Cinquecento. Fra le decorazioni più comuni vi sono figure e fantasie geometriche, fitomorfe e zoomorfe, epigrafiche e araldiche; le colorazioni più diffuse sono verde, bruno e turchino su bianco smaltato.

Dischi di fibra vegetale, del diametro di circa 60 cm, sui quali vengono poste le olive macinate per sottoporle alla torchiatura.
L'invecchiamento, o elevazione, è un procedimento di lenta maturazione attraverso il quale un vino raggiunge il massimo delle sue qualità organolettiche.
Con questo tipo di fermentazione, l'acido malico si trasforma in acido lattico e anidride carbonica, causando un abbattimento dell'acidità totale che rende il vino più morbido. Per i vini più pregiati viene consigliato l'uso di botti in legno, in particolare di rovere. Il legno, infatti, cede al vino sostanze, come aldeidi cinnamica e vanillina, che contribuiscono all'arricchimento del bouquet, ossia dell'intera gamma dei suoi profumi. Il passaggio di piccole quantità d'aria attraverso i pori del legno, permette inoltre una "microareazione" che contribuisce al raggiungimento di risultati ideali. Il processo di maturazione si conclude in bottiglia e consente al vino di completare il suo stato evolutivo arricchendo i propri aromi.
Ceramica composta da un impasto di argilla rivestito, per immersione, da uno smalto a base di stagno, in genere opaco, più spesso bianco, talora variamente colorato, che serve come base per la decorazione dipinta.

