APPROFONDIMENTI TEMATICI / Opifici Rupestri / LE BOTTEGHE ARTIGIANE DI GROTTAGLIE

Le botteghe artigiane di Grottaglie / La ceramica di Grottaglie

Grottaglie è il più importante centro ceramico della Puglia. La produzione della ceramica è antichissima e potrebbe risalire addirittura alla preistoria. La mancanza di studi precisi limita la tradizione ceramistica solamente al prodotto dell’ultimo secolo, ignorando del tutto la produzione precedente, ma molti studiosi sono convinti che la maiolica di Grottaglie abbia delle origini greche. Le vere e antichissime origini della lavorazione della ceramica però, vanno senz’altro ricondotte alla naturale vocazione delle genti della zona, fra le più ricche d’argilla, che trovano nelle grotte scavate nel tufo un “habitat” naturale per le proprie botteghe e la sede ideale per consentire un’adeguata stagionatura dell’argilla.

Tutte le fasi di lavorazione sono studiate accuratamente in base alla precisa funzione del manufatto, che nasce da un bisogno collettivo e dall’esigenza tecnica del ceramista. La ceramica di Grottaglie si distingue in due filoni: arte Capasonara e arte Faenzara. (Fig. 11)

Fig. 11 | Capasone


L’arte Capasonara nasce dall’esigenza dei contadini del posto ed è caratterizzata da forme semplici e rozze, che fanno subito capire che si tratta di oggetti destinati all’agricoltura. Comprende grandi contenitori destinati soprattutto a contenere il vino, come il “capasone” e l’anforone, fra le produzioni tipiche di Grottaglie.

Tra il 1600 e il 1700 entrò a far parte dell’arte figulina grottagliese la “maiolica” o “arte faenzara” (Fig. 12), così chiamata in quanto influenzata dalla ceramica faentina, proveniente da Laterza. Questo nuovo genere condizionò l‘artigiano grottagliese che cominciò a tener presente nel suo lavoro non più solo il lato funzionale ma anche quello decorativo ed estetico. Le decorazioni sono policrome con motivi tratti dalla tradizione o che riguardano paesaggi o scene figurate.



Fig. 12 | Arte faenzara - Foto da: www.coccidautore.it