APPROFONDIMENTI TEMATICI / Medioevo: insediamenti e chiese rupestri

INSEDIAMENTI RUPESTRI IN PUGLIA E TOSCANA

L’utilizzo della grotta da parte dell’uomo risale ai primordi della sua comparsa sulla Terra, con varie funzioni che vanno da quella abitativa all’uso funerario, cultuale, sepolcrale.

La consuetudine di utilizzare grotte e cavità naturali come abitazioni e rifugio ha determinato il nascere ed il consolidarsi di un fenomeno definito “civiltà rupestre”, che caratterizza soprattutto l’epoca medievale, periodo in cui costituì una forma di insediamento privilegiata. In realtà il “rupestre”, più che una civiltà, è una vera e propria cultura dell’abitare, che ha avuto un’ampia diffusione geografica ed ha attraversato diverse civiltà, accomunando diverse culture che contemporaneamente conobbero anche il costruito. Le motivazioni che hanno indotto culture anche molto differenti fra loro a sviluppare tecniche e tecnologie per costruire “in negativo” sono molteplici, e vanno da quelle di natura bellica a quelle religiose, economiche, sociali, ecc. In tutti questi casi, però, lo sviluppo di vere e proprie “città sotterranee” è stato fortemente condizionato dall’assetto geologico e morfologico del territorio.

Con il termine “rupestre” si indica infatti un’abitazione scavata in maniera più o meno orizzontale in rocce tenere come il tufo , le rocce carbonatiche o arenacee, o ricavata lungo balze rocciose, anche sfruttando tetti di roccia, nicchie o grotte, con l’utilizzo di attrezzature semplici. Insediamenti rupestri si rinvengono in tutto il centro e il meridione d’Italia, e testimoniano l’intensa attività lavorativa, sociale e religiosa che vi si svolgeva.

La Puglia offre un grandioso spettacolo rupestre soprattutto nelle province di Bari, Taranto e Brindisi, dove suggestivi insediamenti e meravigliose chiese rupestri affrescate sono presenti lungo le fiancate di profondi canyons che partono dalle colline della Murgia e degradano dolcemente verso il Mar Jonio. In Toscana il fenomeno degli insediamenti rupestri è particolarmente diffuso nell’area della Maremma collinare, frastagliata da enormi speroni di tufo, che comprende gran parte dei territori di Pitigliano e Sorano.