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Infortuni e malattie professionali in miniera

"In quel piccolo mondo di sofferenze e di ingiustizie splendeva una luce di umanità che è forse quella di cui abbiamo bisogno per costruire il futuro".
Padre Ernesto Balducci


Il lavoro dei minatori era duro, pesante e molto rischioso, e il prezzo pagato in termini di salute dagli operai delle miniere era altissimo. Si lavorava in un ambiente malsano: le temperature, man mano che si scendeva nelle profondità della terra, erano sempre più elevate, l’aria circolava a fatica e il livello di umidità era molto alto. I lavoratori erano esposti quotidianamente ai rischi di possibili crolli nelle gallerie, ai pericoli legati all’uso degli esplosivi, ai gas (acido solfidrico e carbonico), alle cadute nei pozzi.

Le esplosioni riempivano le gallerie di polveri sature di leggerissime particelle di silice che, respirate, andavano a depositarsi sui polmoni dei minatori, provocando, nel tempo, una micidiale malattia professionale chiamata “silicosi”, che determinava una riduzione delle capacità respiratorie e spesso, associandosi alla tubercolosi, la morte degli operai. Altre malattie professionali gravemente invalidanti legate a questa attività erano l'ipoacusia, cioè una grave sordità causata dall'esposizione a rumori, e l'angipatia, una patologia specifica di chi usa abitudinariamente gli strumenti vibranti, come i martelli pneumatici, che provoca lesioni vascolari, osteoarticolari, tendinee e neurologiche del braccio e della mano.

Un’altra grave malattia professionale, l’idrargirismo, colpiva gli operai esposti a vapori di mercurio metallico, come gli addetti ai forni o agli impianti di distillazione del mercurio. I sintomi di questa patologia interessavano l'apparato nervoso con irritabilità, ridotta attenzione, ansietà, suscettibilità, turbe della memoria e tremori diffusi, che svegliavano di soprassalto il minatore durante il sonno. Nei casi più gravi erano colpiti anche gli arti superiori ed inferiori, ostacolando i normali atti abitudinari quali il mangiare, radersi, scrivere, vestirsi ed infine il camminare. Spesso comparivano anche gravi alterazioni dell'apparato digerente con manifestazioni iniziali localizzate nel cavo orale quali gengivite, stomatite fino alla perdita totale dei denti. Il quadro clinico evolveva infine con l'interessamento di importanti organi quali reni e fegato e culminava con la morte.

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