APPROFONDIMENTI TEMATICI / Archeologia Mineraria

ARCHEOLOGIA MINERARIA IN PUGLIA E TOSCANA

La Puglia, essendo geologicamente costituita quasi del tutto da rocce calcaree, non possiede molte risorse minerarie. Il minerale più frequente che si estrae è la calcite, mentre nella zona tra Barletta e Bari sono presenti numerose cave di materiale lapideo calcareo e nell'Appennino dauno di bentonite, un’argilla naturale. Nei pressi di Santa Maria di Leuca sono segnalati affioramenti di fosforite, da cui si ricavano utili concimi naturali, gli unici ad essere conosciuti in Italia.

Fra i giacimenti minerari, di grande impatto scenografico sono i depositi di bauxite, oggi abbandonati o esauriti, ma che la natura, riappropriandosene, ha reso uno spettacolo di colori, meta di percorsi turistici.

La Toscana è invece una delle regioni italiane più ricche di depositi minerari utili all’industria e vi sono testimonianze archeologiche che fanno risalire le attività estrattive almeno fino all’epoca etrusca. Importanti giacimenti sono sparsi un po’ in tutta la regione: dalle Alpi Apuane alle Colline Metallifere, dall’Amiata all’Isola d’Elba passando per il Campigliese. Molti di questi siti minerari, essendosi ormai conclusa l’attività estrattiva, sono diventati luoghi della memoria del territorio e testimoniano, attraverso percorsi musealizzati, strumenti, installazioni, racconti dal vivo, il duro lavoro e la vita degli uomini che hanno scavato la roccia e bucato le montagne alla ricerca di materie prime tanto preziose e ambite.